Da adolescente parte per Parigi per motivi di studio, qui diventa leader dei comunisti cinesi emigrati nella capitale francese. Nel gennaio 1926 si sposta a Mosca per studiare all’Università Sun Yat Sen. Durante la guerra che vede già contrapposti il Partito comunista cinese e il Kuomintang, nel 1928, Deng diviene per la prima volta commissario politico. Nel 1945 entra nel Comitato centrale del Pcc, e assume il controllo politico della Cina sud-occidentale dopo la fondazione della Repubblica popolare di Cina nel 1949. Da questo momento in poi si assiste alla sua scalata politica: nel 1953 viene nominato vice primo ministro; nel 1955 entra nell’Ufficio politico del Pcc; nel 1956, durante l’VIII Congresso del Pcc, è nominato segretario generale del partito. Uomo politico di primo piano per dieci anni, nel 1966 fa la sua ultima apparizione pubblica prima dell’esilio politico, per poi ricomparire sette anni dopo, nel 1973. L’anno successivo viene rieletto nel Comitato centrale, e alla morte di Mao Tse-Tung nel 1976 era già vicepresidente del comitato centrale del Pcc. Sotto la direzione di Deng Xiaoping, il Pcc avviò il programma di riforme economiche e si aprì alle relazioni con l’Occidente. Ha un ruolo centrale nella repressione delle proteste di piazza Tienanmen del 1989; nello stesso anno si dimette dalla posizione di capo della Commissione centrale militare e nel 1992 si ritira dalla vita politica.