Nato in una famiglia di notabili siciliani di simpatie democratiche e repubblicane, fin da giovanissimo si avvicina al movimento comunista clandestino e si occupa della formazione di un fronte antifascista unitario. Viene reclutato nell’esercito nel 1940 e, trasferito in Piemonte, si adopera per organizzare una rete di opposizione clandestina. Appena giunge la notizia dell’armistizio, dà vita alla formazione partigiana “Pisacane” e ne diventa comandante con il nome di “Nicola Barbato”, prendendo parte a tutta la Resistenza, fino alla liberazione di Torino. Nell’immediato dopoguerra ricopre la carica di sottosegretario nei governi di unità nazionale Parri e De Gasperi. Prosegue poi la sua attività politica nel Pci siciliano, nonché come membro del Comitato centrale del partito.