Nasce e cresce nella provincia bolognese, dove compie i primi passi da fotografo, sviluppando un interesse per i soggetti delle campagne, in particolar modo per le manifestazioni contadine. Negli anni Cinquanta lavora per la Provincia di Bologna, la Camera del lavoro e varie riviste di sinistra, tra cui «Vie Nuove», «l’Unità», «Avanti!». Negli anni Settanta, su incarico del Comune di Bologna, documenta le trasformazioni urbanistiche della città attraverso la fotografia aerea. Pur occupandosi anche di cronaca nera, eventi sportivi e politici, la sua opera rimane legata soprattutto alla popolazione e al paesaggio emiliano-romagnolo, di cui segue la costruzione dell’omonimo canale artificiale. Ottiene notorietà e riconoscimenti professionali nel 1985 con la mostra “Enrico Pasquali fotografo. Bologna negli anni della ricostruzione 1951-1960”.